sabato 31 ottobre 2009

Un ponte sul baratro che separa il nostro progresso scientifico da quello morale

Dobbiamo lavorare con passione e in modo infaticabile alla costruzione di un ponte sul baratro che separa il nostro progresso scientifico da quello morale. Uno dei grandi problemi dell'umanità è che soffriamo di una povertà dello spirito che è in palese contrasto con la nostra abbondanza scientifica e tecnologica. Più ci arricchiamo materialmente, più ci impoveriamo moralmente e spiritualmente.
Ogni uomo vive in due regni, quello interno e quello esterno. Quello interno è il regno dei fini spirituali espressi in arte, letteratura, morale e religione.
Quello esterno è dato dall'insieme di congegni, tecniche, meccanismi e strumenti mediante i quali viviamo. Il nostro problema oggi è che abbiamo consentito al nostro interno di perdersi nell'esterno. Abbiamo consentito ai mezzi con cui viviamo di far scomparire i fini per cui viviamo.

Martin Luther King

6 commenti:

  1. Purtroppo è vero quello che leggo, che tristezza!

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  2. E' quasi banale dire che le parole di Martin Luther King descrivono molto bene lo stato delle cose. E non aveva visto ancora nulla! Per la mia professione, mi sento come un'umile operaia, che ogni giorno fatica in cantiere nel tentativo di costruire un ponte che conduca i nostri figli verso se stessi, ancor prima che verso mète di successo. Ma mi scontro col muro del loro presunto e asserito "star bene così". E allora, davanti a queste parole di MLK, mi chiedo quale sia la strada per arricchire chi non si sente povero, per risvegliare chi non si rende conto di dormire un sonno profondo indotto da chi teme, sopra ogni altra cosa, menti deste, pensanti, critiche.

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  3. Tutti vorrebbero una vita confortevole, magari sognano di diventare persone importanti, oppure vorrebbero una macchina costosa, la possibilità di entrare in un negozio e comprare tutto ciò che desiderano: un gran centro commerciale dove si trova l'erba voglio!
    Tutti provano una grande nausea, un gran vuoto che sembra una ferita dolorante. Ci si preoccupa e spaventa dinnanzi agli eventi nefasti, come la morte, e si ha paura della vita di per se stessa.
    Eppure se si guardasse più spesso ognuno dentro di sé, si scoprirebbe che qui, in questa terra, esiste tutto quanto necessita per vivere bene, per trovare pace e serenità.
    Il problema, non è certo la mancanza degli obbiettivi perché di questi, forse il mondo ne ha fin troppi; ma la scelta di quelli sbagliati.
    Bisognerebbe ascoltare più il cuore, perché è proprio lì che si trovano le risposte alle domande.
    Mi piace ricordare un passo tratto dal libro di Manuela Pompas "I poteri della mente" che narra di una scrittura indù.
    Si racconta che l’uomo al principio dei tempi, possedeva capacità divine, ma essendosi inorgoglito, volle impadronirsi della Terra e delle sue creature. Brama così gli tolse i suoi poteri, nascondendoli nel profondo dell'uomo, vale a dire nel suo cuore. Là, lo stesso uomo non gli avrebbe ritrovati mai. Solo attraverso la meditazione, potrà dunque ritrovare la scintilla divina sepolta nel più profondo del suo cuore.
    E' chiaro che, fino a ché l'uomo non diventerà cosciente di questa discendenza divina non ritroverà la strada giusta.
    Occorrerebbe risvegliare la nostra coscienza, con un cammino di fede.

    Da un mio racconto 'un viaggio indimenticabile'. Autobiografico.
    by Lilly

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  4. @Vincenzo

    ho proposto il pensiero di M.L. King ai miei ragazzi di quinta.Guarda un po' cosa ne è venuto fuori...

    1.
    Lo sviluppo scientifico e tecnologico deve continuare, e l’arte e la religione che sono le cose belle della vita devono essere praticate, per non perdere di vista i fini per cui viviamo. Solo con la fede l’uomo può arrivare a ottenere la felicità che nessun altro mezzo o tecnologia potrà mai procurargli.
    (Elisa M.)

    2.
    Ciò che siamo riusciti a creare attraverso secoli di studi e scoperte ha finito per prendere il sopravvento su ciò che siamo. Diventiamo sempre più poveri perché nascondiamo noi stessi, i nostri sentimenti, emozioni e idee dietro delle macchine, dei freddi agglomerati di circuiti dai quali ci facciamo governare. La nostra vita è un computer, il computer è la nostra vita. L’immaginazione, la passione, la spiritualità, tutte quelle qualità che ci rendono vivi e unici, sono appiattite da un insieme di tecniche, congegni, meccanismi. Anche fare una passeggiata, ormai, sembra una missione impossibile senza un’automobile, Tutto, persino una semplice chiacchierata, è filtrato attraverso una macchina che agisce per noi. Purtroppo “Abbiamo consentito ai mezzi con cui viviamo di far scomparire i fini per cui viviamo” (Martin Luther King) e ci ritroviamo a vivere una vita vuota, illudendoci che solo ciò che possediamo possa renderci felici e appagati.
    (Valentina M.)

    3.
    La tecnologia ha alleviato la nostra fatica, (…) ha accorciato le distanze, (…) è riuscita persino a rendere immortali gli istanti più significativi della nostra vita. Insomma, la tecnologia ci ha resi padroni del mondo! Ma i padroni del mondo non dovrebbero essere liberi? Basta un semplice sguardo per capire che avviene tutto il contrario: non siamo altro che schiavi della tecnologia perché, anziché dominarla, ne siamo dominati.
    (Valeria P.)

    Come diresti tu, "Non male, mi pare..."

    Un abbraccio!

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  5. Non dico solo "non male", dico "molto ma molto bene!". Le cose che mi regali oggi sono come una boccata di ossigeno puro, e l'ossigeno fa sempre bene. Grazie, e ricambio l'abbraccio, da estendere ai tuoi "gioielli" (capisco ora un pò di più perchè li chiami così).

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  6. Giucas!
    Volevo concludere il post scrivendo qualcosa del tipo "e così capisci che ho ragione a chiamarli gioielli"!
    Siccome stasera ti parlo in versione "prof.", ti assegno un compitino: quello di difendere i "gioielli" ogni volta che, con arbitrarie generalizzazioni, se ne parla male e si offende la loro bellezza.
    Notte!

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