venerdì 25 settembre 2009

Cocaina e decision making

Una ricerca pubblicata su Nida notes (la rivista pubblicata dall'autorevolissimo National Institute on Drug Abuse, Bethesda, Stati Uniti), ha dimostrato come la cocaina danneggi un circuito neurale molto importante, che collega la corteccia orbitofrontale con l'amigdala basolaterale.
La corteccia orbitofrontale, in particolare, è una importante struttura facente parte della zona più recente, in termini evolutivi, del cervello, ed è  coinvolta nei processi di decision making, cioè nel prendere decisioni. Per la precisione, è coinvolta nell'evitare comportamenti le cui conseguenze si prevedono negative, o nell'entrare in azione per raggiungere un risultato desiderato.
Secondo il dott. George Schoenbaum, la ricerca, condotta sui ratti esposti a cocaina, può spiegare perché i cocainomani abbiano difficoltà ad evitare le terribili conseguenze dell'abuso della sostanza, con relazioni che falliscono, famiglie che si separano, fallimenti finanziari, problemi legali, condotte criminali, e cosi' via.
La cocaina sembra sconvolgere l'abilità di elaborazione delle informazioni del circuito neuronale di apprendimento descritto, impedendo sia agli animali esposti che alle persone che la assumono di imparare dalle esperienze negative e modificare il proprio comportamento adattandolo ai cambiamenti ambientali.
E' cosi' che si rischia di restare imprigionati in pattern autodistruttivi, incapaci di evitare l'accumularsi implacabile di disastri personali.

domenica 20 settembre 2009

mercoledì 16 settembre 2009

Frecce tricolori









Domenica scorsa, poco dopo le 17, festa dell'addio all'estate a Marina di Ragusa. Le spiagge, le strade, il porto turistico, pieni all'inverosimile di gente con il naso all'insù.
L'arrivo delle frecce tricolori, e poi le incredibili evoluzioni, e soprattutto quel verde bianco e rosso disegnato nell'aria, danno sensazioni che non mi sarei aspettato di provare. Non sono per nulla propenso alla retorica, anzi mi dà piuttosto sui nervi.
Ma le emozioni che ho provato, in contrasto stridente con la tristezza di poco prima, quando la televisione vomitava i proclami di secessione dei neocelti del Po, mi hanno restituito per un pò l'orgoglio mite, un pò commosso, di essere, e sentirmi, italiano.

sabato 12 settembre 2009

L'incubo di Fortaleza

Che succede nella testa di un uomo che all'improvviso si vede mettere le manette da un polizia straniera mentre gioca felice in piscina con sua figlia, sotto gli occhi divertiti della moglie e di decine di altre persone?
Che succede quando capisce che lo stanno accusando di violare quanto ha di più caro al mondo? Che succede quando tutto quello che sino ad un secondo prima era scontato (la spontaneità e la purezza dei gesti affettuosi, la propria onorabilità, la tranquillità e la riservatezza della propria vita individuale e familiare, la libertà personale e della propria famiglia) viene scosso sin nelle sue fondamenta, e non resta più niente su cui far dimorare il proprio equilibrio psicologico?
Che succede nella testa di una bambina di otto anni che vede portare via il papà all'improvviso, e vede farsi domande strane da gentili sconosciuti? Come le avranno spiegato perchè papà era in galera? Non è stata offesa la sua infanzia in questo modo, introducendo nella sua vita un argomento di estrema perversione senza che probabilmente ne avesse mai sentito parlare?
Che succede nella testa di una donna che assiste impotente ad un uragano che si abbatte sul marito e sulla figlia, e che per giorni e giorni non viene creduta quando tenta di spiegare che le cose non stanno come gli altri vogliono far credere?
Succederà qualcosa nella testa di chi ha provocato e gestito in modo così rozzo e maldestro tutto questo?

domenica 6 settembre 2009

Boffo, Feltri, ed il metamessaggio

Qual è il subdolo metamessaggio che sta dietro il disgustoso attacco del Giornale a Dino Boffo?
Al di là dei personaggi e dei fatti, dei retrosccena e delle conseguenze, qual è il metamessaggio?
Continuo a domandarmelo da qualche giorno, perchè questa vicenda mi pare molto più grave ed insidiosa di quanto possa sembrare (e di suo lo sembra già parecchio).
Penso di poterlo sintetizzare così: se hai una morale e c'è anche solo il sospetto (o la diceria, o la calunnia) che tu abbia trasgredito almeno una volta nella vita, non ti è più lecito difendere quella morale.
Sei un supermoralista ipocrita, un vero sepolcro imbiancato.
Attenzione: non solo non ti è lecito giudicare alcuno (questo mi sembra giusto sempre), non ti è permesso neanche di dire o scrivere che trovi un comportamento giusto o sbagliato.
Ora, questo significa pretendere di chiudere la bocca a tutti.
Che lo faccia gente come Feltri e compagni, mi nausea ma non mi sorprende più di tanto.
La cosa che invece mi ha fatto cadere le braccia, è vedere anche alcuni intellettuali cattolici dare una solidarietà tiepida e condizionata alla vittima di questa storia, tipo "io sono solidale purchè quello di cui sei accusato non sia vero". Una solidarietà, insomma, di cui uno nel momento del bisogno farebbe tranquillamente a meno. Per non parlare di tanti commenti, da parte di gente comune, di condanna pregiudiziale e di giudizio impietoso. Sono segni che mi fanno sospettare che il metamessaggio sia andato a segno anche in persone che dovrebbero esserne immuni.
Segni che mi fanno pensare che una categoria di censori stia andando per la maggiore, fatta di moralisti amorali che pretendono di ridurre al silenzio chiunque continui a porre e porsi interrogativi sul bene e sul male. E pare trovino complici in quei devoti benpensanti, che scambiano tragicamente la più scandalosa scuola di misericordia mai conosciuta al mondo, per una setta di fustigatori bigotti e di farisei incatenati alla legge.
A pensarci proprio bene, però, niente di nuovo, da duemila anni a questa parte...