domenica 8 novembre 2009

A proposito di sofferenza ed empatia...

Ascoltato oggi, da un sacerdote di cui non conosco il nome: "le nostre lacrime a volte sono il collirio che ci fa vedere meglio quelle degli altri".
Non male, direi... 

8 commenti:

  1. che cosa vera....
    in questi mesi sto vivendo un grande dolore...e mi capita sempre di guardare alla gente chiedendomi che cosa porta davvero nel cuore...

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  2. è proprio così...basta avere un pò di pazienza e si sperimenta che nulla è senza senso nella nostra vita.
    Ciao A

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  3. Collirio potentissimo! Garantito! ;-)

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  4. Corretto anche l'"a volte".
    Occorre infatti un intreccio di grazia e volontà, di umano e divino.
    Altrimenti il dolore può chiuderci ancora più ermeticamente in noi stessi, e renderci ciechi alle sofferenze degli altri.
    Bravo il sacerdote!
    Amo la precisione ;-)
    Un abbraccio!

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  5. Ho mathos ho pathos (conoscere è soffrire).
    E un altro sacerdote di mia conoscenza un giorno disse: "Come sono belli i visi lavati dalle lacrime!"

    Giovanni

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  6. A volte le lacrime aiutano a spazzare via le travi... magari ci guadagna la vista e riusciamo a guardare con occhi diversi i nostri simili!
    Forse solo così può avvenire il "prodigio" dell'empatia con gli altri.
    Buon fine settimana!

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  7. Sì, non male!

    Empatia, viene dal greco empatheia, prodotto dall'unione della particella ev e dal sostantivo pathos : letteralmente passione/affetto con... sta nella capacità di immedesimarsi e sentire le stesse emozioni che sente un'altra persona.

    Per cui l’essere empatici porta a comprendere e ad aprirsi, in un certo senso, anche alla sofferenza degli altri.

    Allora le lacrime possono essere un buon collirio. Ma se l’empatia è soverchiata dalla personale sofferenza, che porta alla chiusura, allora quel collirio non serve a molto.

    Bacioni, Vince. Ma mi leggi ogni tanto?

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  8. E' proprio vero. Quando uno soffre profondamente, e versa tutte le sue lacrime, é come se si aprisse un sesto senso, il senso dell'amore e della compassione, quello che ci fa sentire fratelli e sorelle, uniti da uno stesso destino. Solo allora ti commuovi e puoi aiutare incondizionatamente, senza aspettarti nulla.
    La malattia é una porta che si apre alla via del perdono e all'amore Universale.
    By Lilly

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