domenica 13 dicembre 2009

Il "Galilei siciliano": Giovan Battista Hodierna


Il sole, per l’intensità della sua luce, è agente efficacissimo. Ma l’uomo, per l’esimia potenza dell’intelletto, agisce con una forza di gran lunga superiore a quella del sole”       
 G. B. Hodierna 

Nacque a Ragusa il 13 aprile 1597 da mastro Vito, artigiano, e Serafina Rizzo. La sua famiglia era di umili origini. Il padre, probabilmente facendolo seguire da qualche chierico,  riuscì a farlo studiare quel tanto che bastava ad imparare a leggere, scrivere, e far di conto.
Non si sa molto altro della sua giovinezza, se non che era dotato di particolare intelligenza e desiderio di conoscenza. Si appassionò allo studio della matematica, della filosofia (studiò da solo sui libri di Aristotele), dell'astronomia, delle scienze naturali, e fu anche poeta e sacerdote.
In particolare, lo studio delle opere di Agostino Nifo su Aristotele, gli suscitò un grande desiderio di vedere e studiare le comete.
Per la condizione di povertà della sua famiglia, viveva in una piccola casetta situata in una valle che circondava l'antica Ragusa. Trovandosi quindi in un luogo basso circondato da colline, non gli era agevole osservare il cielo, per cui cominciò  a passare notti solitarie sulla cima di una di quelle colline, dedicandosi all'osservazione delle stelle.
Inizialmente senza nessuna strumentazione; successivamente, con l'aiuto probabilmente di uno dei primi tipi di cannocchiale galileiano che si trovavano in Europa in quel periodo, capaci di appena 20 ingrandimenti.
Dopo qualche tempo, probabilmente qualcuno si intenerì a vedere quel ragazzo che passava le notti all'addiaccio per guardare le stelle, ed ottenne il permesso di usare il campanile della chiesa di San Nicola per le sue osservazioni.
La fortuna premiò i suoi sforzi e le sue fatiche il 12 novembre 1618, quando potè osservare quelle stesse tre comete che, a sua insaputa, venivano nello stesso momento osservate da tutti i più grandi astronomi dell'epoca. Erano le stesse comete che avrebbero originato la controversia tra Galileo Galilei ed il gesuita Orazio Grassi, che può essere considerata uno degli antefatti del triste processo da parte del Sant'Uffizio cui il grande scienziato pisano sarebbe stato sottoposto nel 1633.
Hodierna di quelle comete osservò sin nei minimi particolari i movimenti e le variazioni. Negli anni successivi avrebbe regalato all'astronomia scoperte ragguardevoli, che gli diedero una certa notorietà nei circoli scientifici europei del tempo: le Medicaeorum Ephemerides rappresentano  le prime effemeridi dei satelliti medicei mai pubblicate; e per quanto riguarda Saturno, fu lo scienziato che più di tutti si avvicinò a comprenderne la natura, prima di Huygens. Con quest'ultimo, vi fu pure uno scambio epistolare, ed il grande scienziato olandese manifestò stima ed ammirazione per  il siciliano.
Queste scoperte, per quanto notevoli dal punto di vista scientifico, ebbero però un impatto molto limitato sulla storia dell'astronomia, e Hodierna, anche e forse soprattutto a causa dell'isolamento geografico in cui si trovava, lontano da tutti i centri del sapere dell'epoca, rimase semisconosciuto per  i tre secoli successivi.
Fu soltanto nel 1985, grazie ad un articolo di Serio e Coll., dell'Università di Palermo, pubblicato  sul Journal For the History of Astronomy, che fu riscoperta e rivalutata l'enorme portata di un suo scritto,  di insospettata modernità: De admirandis Coeli Characteribus.
Grazie all'analisi di questo testo fu infatti possibile  rivalutare la figura di Giovan Battista Hodierna,    che assunse i contorni di un vero e proprio pioniere nella osservazione delle nebulose.
Dopo averle classificate, infatti,  aveva elencato quelle da lui osservate, ed è stato così possibile dimostrare, purtroppo con tre secoli di ritardo, come egli da solo avesse osservato più nebulose di tutti gli astronomi di ogni tempo messi assieme, fino ad allora.
Nell'elenco risultano infatti le riscoperte indipendenti della nebulosa Andromeda (M31) ed Orione (M42), ed almeno 9, ma probabilmente 14, e forse 16, sue scoperte originali: le nebulose M6, M36, M37, M38, M41, M47, NGC 2362, NGC 6231, M8, Mel 20, probabilmente M33, M34, e NGC 752. E, con una certa probabilità, è una sua scoperta anche la nebulosa NGC2451, come pure NGC2169 ed NGC2175.
Inoltre, nello stesso scritto, fu l'autore del primo disegno conosciuto della nebulosa Orione .
Ma il campo di interessi di  Giovanni Battista Hodierna non si fermava solo alla matematica ed all'astronomia: tra le altre cose, ideò e costruì da solo una specie di microscopio capace di 2000 ingrandimenti, con il quale studiò per primo l'occhio della mosca, e con il quale precorse i micrografi moderni; capì per primo il ruolo esclusivo dell'ape regina nella produzione delle uova;  si dedicò allo studio del dente della vipera; indagò in modo brillante il meccanismo della visione; scrisse di meteorologia e botanica, e si occupò anche di astrologia, che allora non sempre era distinta dall'ambito delle discipline scientifiche.
Ma il suo interesse principale rimase l'astronomia e la matematica.
Nel 1637, insieme ad un folto gruppo di ragusani, tra cui i gemelli Carlo e Giulio Tomasi, partecipò alla fondazione di Palma (l'attuale Palma di Montechiaro), dove si trasferì, e dove fu nominato arciprete dal vescovo di Agrigento. Per inciso, Giulio Tomasi altri non era, nella trasfigurazione letteraria, che il "duca santo", Giuseppe Corbera, a cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa, suo discendente ed autore del "Gattopardo",  fece riferimento esplicitamente nella sua opera.
Intorno al 1655 lo stesso Giulio Tomasi, duca di Palma, nominò Hodierna suo matematico ufficiale.
Il percorso terreno di quello che G. Chiesa nel XIX secolo chiamo' il "Galilei siciliano" ebbe termine a Palma di Montechiaro il 6 aprile 1660.
Ben più di tre secoli dopo, in suo onore, un asteroide scoperto nel 1990 fu chiamato 21047 Hodierna .




Questo articolo partecipa alla 20° Edizione del Carnevale della Matematica, ospitato da Annarita Ruberto sul suo blog matem@ticaMente


Bibliografia
Mario Pavone, Introduzione al pensiero di Giovanni Battista Hodierna - Filosofo Matematico e Astronomo dei primi Gattopardi, a cura dell’Amministrazione Comunale di Ragusa, Setim Editrice, Modica 1981.
Giovan Battista Hodierna, profilo biografico e scientifico. Fonte: Mario Pavone, Giovan Battista Hodierna, Centro Studi “G.B. Hodierna”, Ragusa, 2003.
Discorsi sopra l'antica e moderna Ragusa. Con una biografia di Giovan Battista Odierna. Avv. Filippo Garofalo, Palermo 1856. Edita da Libreria Paolino Editrice, Ragusa 1980.
Giovan Battista Hodierna, un precursore di Messier alla corte del primo dei Gattopardi.  Fredi De Maria.
http://www.messier.obspm.fr/xtra/Bios/hodierna.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovan_Battista_Odierna
G.F. Serio, L. Indorato, P. Nastasi, 1985. G.B. Hodierna's Observations of Nebulae and his Cosmology. Journal of the History of Astronomy, Vol. XVI, No. 45, p. 1-36 (February 1985).
G.B. Hodierna, 1654. De systemate orbis cometici, deque admirandis coeli characteribus [About the systematics of the cometary orbit, and about the admirable objects of the sky]. Palermo. Here p. 19. Available online. Also see the relevant page 19.

7 commenti:

  1. Che bellissima storia, Vincenzo!
    E quanti bei sottintesi contiene! Per esempio che i genitori, poverissimi, affrontarono volentieri fior di sacrifici per permettergli le sue osservazioni e avviarlo al seminario: unica soluzione, a quel tempo, per uno studioso povero.
    Ed eravamo agli inizi del Seicento: alla faccia dell'arretratezza mentale dei siciliani! Oggi una ricca madre brianzola prenderebbe a sberle un figlio così: "Te devi andare alla Bocconi, e poi portare avanti la fabbrichetta del papi!"
    ;-)
    Un abbraccio!

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  2. In effetti credo sia una storia che meriterebbe di essere più conosciuta. Ci ho provato a farlo, nel mio piccolo, raccogliendo un pò di notizie qua e là. Tu hai colto correttamente anche i sottintesi. Impeccabile. Non è che c'entrano i tuoi antichi cromosomi siculi? :-)
    Un abbraccio a te!

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  3. Ho letto con estrema attenzione la storia di Gian Battista Hodierna, anche perchè l'astrofisica, mi affascina. Persone di tale levatura, ingegno, chissà perché nascono sempre in umili famiglie. si trovano sempre a combattere per i propri ideali, son sempre geni incompresi e quasi sempre i plausi,le lodi, e i meriti li hanno, alla loro morte. Sai leggendo, mi sono ricordata di Kapteyn, Jacobus Cornelius, che ha scoperto fra diecimila stelle, la stella che ora prende il suo nome: la stella di Kapteyn. ci pensi...così si diventa immotali!! E questi geni, sono immortali, hanno lasciato le loro orme, orme del loro intelleto, del progresso e dell'evoluzione che va sempre avanti, per opera di UOMINI come loro.

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  4. Io riflettevo su quanto sia stato penalizzante per lui l'esser vissuto lontano dai grandi centri di cultura. Credo che anche oggi, malgrado i mezzi di comunicazione siano ben altri, molte vivaci menti sicule, frutto dei più improbabili incroci dei cromosomi di non so quanti popoli, rimangano nell'ombra se scelgono di non attraversare lo Stretto.

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  5. Perchè non dedicare un francobollo a questo illustre scienziato?

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  6. Non solo lui tra gli scienziati di Palma bisogna ricordare il Cangiamila medico e prete fu tra gli inventori e preticanti del parto cesareo

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  7. Non credo sia stato penalizzato. Ricordiamoci che Galileo ritrattò le sue scoperte, mentre l'Odierna, grazie anche all'appoggio, alla protezione e alla copertura del Duca Giulio Tomasi (non dimentichiamo che faceva parte dell'inquisizione) potè portare avanti i propri studi senza mai essere condannato dalla chiesa.Credo che la sua lontananza dai centri di potere abbia giovato alle sue ricerche.

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