sabato 10 dicembre 2011

Odifreddi: mi preoccupo se un medico è cattolico



Io invece mi preoccupo se un medico è cattolico. Perché uno che creda che si possono sanare i ciechi sputando per terra e impastando loro gli occhi con il fango, o che si può rimanere incinte per fecondazione angelica, e più in generale che il corso delle cose viene a volte mutato da interventi soprannaturali, mi da molto poco affidamento...Che poi si riesca a usare la ragione i giorni settimanali, e credere a quelle cose la domenica, mi preoccupa ancora di più, dal punto di vista della sanità (mentale). Questo non significa che non credo non possa avere altri problemi, ma chi crede certamente ha quelli.


L'autore di questa autentica perla è Piergiorgio Odifreddi, nel suo blog ospitato, guarda caso, da quelli di Repubblica. Il giornale dei "democratici", per intenderci. Quelli che si battono contro le discriminazioni, sempre per intenderci.
Ma sorvolando su questo, mi fa piacere dire due o tre paroline sulla sanità mentale, che dovrebbe essere argomento di mia competenza, visti anche la laurea in Medicina ed il diploma di specializzazione in Psichiatria  che lo Stato laico mi ha rilasciato, essendosi forse all'epoca dei fatti distratto un attimo ed avendo dimenticato di chiedermi in cosa credessi, limitandosi invece a valutare le mie competenze tecniche e le mie conoscenze scientifiche. 
Ecco, mi fa piacere dire questo: non dovrebbe esistere operatore della salute mentale  che si permetta di formulare diagnosi, e ancor meno giudizi, sulla base esclusiva del contenuto del pensiero. Se succedesse, sarebbe in primo luogo un gravissimo errore tecnico, ed in secondo luogo un errore etico (qualcuno ricorda ancora le conseguenze di una psichiatria asservita ad un qualsiasi potere, sia esso ideologico, pseudoreligioso, politico?), oltre che una chiara ed implicita ammissione di equilibrio pericolosamente instabile e di conseguenza incompatibile con l'esercizio di una professione così delicata.
Vi sono ben altri aspetti che, considerati tutti insieme, unitamente agli aspetti di contenuto, in un'ottica longitudinale e non trasversale,  consentono di orientarsi verso una eventuale diagnosi. 
Lo so che il buon Piergiorgio di psichiatria ne mastica, ad occhio, un po' meno di quanto io ne mastichi di matematica o fisica, e quindi bisognerebbe essere indulgenti.
Però mi sembra importante mettere in guardia i miei due o tre lettori: attenti, perché se a credere che si possano sanare i ciechi con il fango o che si possa restare incinte per fecondazione angelica si rischia di diventare cattolici,  bisogna sempre considerare che a non crederci si rischia di finire dritto dritto per diventare come Odifreddi. 
Fate voi.

P.S. Scritto nella giornata di oggi, dedicata alla Madonna di Loreto. Di quella stessa casa, cioè, in cui una fanciulla ebrea rimase incinta non per fecondazione angelica, come il nostro eroe nella sua imbarazzante ignoranza scrive, ma perché, dopo aver detto sì all'annuncio dell'angelo, "lo Spirito Santo scese su di lei e l'Altissimo stese su di lei la sua ombra".
E qui, oggi, proprio grazie a Piergiorgio Odifreddi, mi piace rinnovare,  nella mia globalità che comprende la mia fragilità, nel mio essere contemporaneamente ed in modo inscindibile uomo, medico e cattolico, il mio sì irrevocabile, pubblico, totale, senza reticenze, a Colei che quel sì pronunciò, ed a Colui che quel sì ci ha guadagnato.



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