mercoledì 14 gennaio 2009

Dio c'è - Dio non c'è. Autostrada versus autobus.

Ricordo con divertimento le gag di qualche comico, che se la prendeva con "l'idiota che scrive sui cartelli delle autostrade: Dio c'è".
Oggi la notizia che attendevamo con ansia: l'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ha comprato spazi pubblicitari su due bus di Genova (per la modica cifra, pare, di ottomila euro), per informarci del fatto che invece Dio non c'è, e che non ne abbiamo neanche bisogno.
La prima cosa che mi è venuta da pensare è che a suo tempo, al confronto, almeno l"'idiota" di cui sopra per scrivere sui cartelli delle autostrade avrà speso solo i soldi per il pennello e la vernice.
Poi, un pò più seriamente, mi è tornata in mente una indimenticabile relazione che ho avuto il privilegio di seguire, tenuta da uno dei più grandi psichiatri viventi, il Prof. Herman Van Praag. Era una relazione interamente centrata su normalità e patologia nei vissuti religiosi.
La religiosità veniva considerata normale se caratterizzata da apertura mentale, disponibilità a scambi critici ed alla dialettica (anche autodialettica), continuo comportamento di ricerca,
incertitude.
Venivano poi considerate le varianti della norma, da non ritenere mai
di per sè patologiche, quanto più o meno a rischio di caduta nella psicosi religiosa.
Queste comprendevano un versante, diciamo così, di iper religiosità, con elementi di
coagulazione (sapere invece di cercare), fanatismo religioso, esaltazione visionaria, contatto diretto col divino.
E comprendevano anche un versante di ipo religiosità, comprendente l'agnosticismo, caratterizzato da recettività religiosa minima, l'ateismo, con una recisa opposizione alla recettività religiosa, ed il proselitismo ateo.
Soltanto la psicosi religiosa è da considerarsi sempre patologica, e si caratterizza , oltre che per diversi criteri diagnostici codificati dalla comunità scientifica, anche per il fatto che chi ne è affetto è
catturato in un mondo senza orizzonti.
Nell'ambito della psicosi religiosa, come variante del delirio religioso o mistico, veniva descritto anche il
delirio ateistico.
Ora, considerato che per affermare che Dio esiste, così come per affermare che non esiste, è necessario un atto di fede, visto che la ragione aiuta parecchio ma non basta a darci una risposta definitiva (la ragione, dico, non la sua caricatura), gli atei ed agnostici razionalisti mi sembra si siano ficcati in un imbuto. Con il loro dogmatico spot da consigli per i non acquisti, infatti, che non è poi così dissimile dal "Dio c'è" dell' "idiota" di cui sopra, dimostrano un fideismo ben poco razionale, estraneo all'apertura mentale ed all'atteggiamento di ricerca, un bel pò "coagulato", inutilmente bellicoso (Genova è stata scelta apposta perchè è la città del cardinale Bagnasco, presidente della CEI) e rinchiuso in un mondo che se ha ancora degli orizzonti, li vede di parecchio ristretti.
Mi sembra insomma ci facciano una figura un pò barbina, da autentici bigotti oscurantisti, senza neanche quell'alone di indulgenza, tenerezza e simpatia che poteva suscitare "l'idiota" che, probabilmente in splendida solitudine, scriveva sui cartelli delle autostrade "Dio c'è".

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