mercoledì 16 settembre 2009

Frecce tricolori









Domenica scorsa, poco dopo le 17, festa dell'addio all'estate a Marina di Ragusa. Le spiagge, le strade, il porto turistico, pieni all'inverosimile di gente con il naso all'insù.
L'arrivo delle frecce tricolori, e poi le incredibili evoluzioni, e soprattutto quel verde bianco e rosso disegnato nell'aria, danno sensazioni che non mi sarei aspettato di provare. Non sono per nulla propenso alla retorica, anzi mi dà piuttosto sui nervi.
Ma le emozioni che ho provato, in contrasto stridente con la tristezza di poco prima, quando la televisione vomitava i proclami di secessione dei neocelti del Po, mi hanno restituito per un pò l'orgoglio mite, un pò commosso, di essere, e sentirmi, italiano.

5 commenti:

  1. Leggo il post appena dopo aver saputo dell'attentato di Kabul e, di tricolore in tricolori, quello delle Frecce e quelli di cui vedremo fasciate le sei bare, il mite orgoglio, che sento anche mio, si colora di tristezza.
    M.

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  2. Purtroppo altri poveri ragazzi sono morti ingiustamente e chissà se i loro parenti proveranno consolazioone per il loro cuore straziato di dolore, nel vederli rientrare avvolti da fasce tricolore!

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  3. @Ruth
    Benvenuta e grazie! E' stata anche una buona occasione per leggere ed apprezzare il tuo blog.
    Spero di rileggerti da queste parti...

    @Myriam e Miriam
    Tristezza che è anche la mia, insieme all'ammirazione ed al rispetto per chi ha saputo, e per chi ancora sa, mettersi in gioco in maniera così radicale per tutte le cose che la nostra bandiera rappresenta.

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  4. Mestamente, oggi, ammetto di aver provato le tue stesse tiepide sensazioni di "orgoglio italiano" ammirando le incridibili evoluzioni delle frecce tricolori, in altro luogo e altro tempo.

    E sconsolatamente mi viene da pensare che dovrei nutrire ben altro sentimento d'orgoglio, che ahimé non provo, per essere figlia di questo Paese.

    Un abbraccio
    annarita

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  5. Vedere le frecce tricolore svettare nei cieli é come stare in commosso silenzio, con la mano sinistra sul cuore, all'ascolto dell'Inno di Mameli. Un emozione che giunge dal cuore e sale alla gola fino agli occhi mi ricorda con grande orgoglio di essere una Figlia d'Italia, nonché una donna che purtroppo solo per un diffetto alla vista non contemplato nel bando di concorso non ha potuto servire la Patria.
    By
    Lilly

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