martedì 4 ottobre 2011

I papà servono ancora

Secondo uno studio canadese, effettuato su 138 bambini e sulle loro famiglie, i papà giocano un ruolo chiave nello sviluppo dell'intelligenza e del comportamento dei propri figli.
Se non è la scoperta dell'acqua calda, poco ci manca.
E comunque, quando sembrano venir meno tutte le antiche certezza, ogni contributo a mantenere almeno tre o quattro punti fermi è il benvenuto.
Ed allora non dispiace leggere che
...a prescindere dal fatto che i papà vivano con  loro o meno, la loro capacità di strutturare e dare confini adeguati al comportamento dei propri figli,  influenza positivamente la capacità di risolvere i problemi (leggi: intelligenza) e fa diminuire i problemi emotivi, tra i quali la tristezza, il ritiro sociale e l'ansia...
L'evidenza fornita da questo ed altri studi mostra gli enormi benefici del coinvolgimento dei padri nello sviluppo e nel benessere dei figli...
...Sarebbe cruciale nelle politiche e nei programmi (riguardanti la famiglia) prendere in considerazione i modi in cui aiutare i padri a rimanere coinvolti nelle vite dei figli. Molti degli attuali programmi sono concentrati sulle madri e sui loro bisogni, la qual cosa è indubbiamente importante. Però, i padri non possono più continuare ad essere relegati in un ruolo genitoriale secondario...
Ancora, secondo l'Autrice dello studio, Erin Pougnet, i padri sono stati in gran parte lasciati fuori da tanti studi per vari motivi...nello stesso tempo, nel mio lavoro clinico con i bambini e le famiglie, ho avuto modo di vedere il ruolo estremamente importante giocato dai padri.
Dal mio punto di osservazione clinico, molto modestamente, posso dire di essere assolutamente d'accordo.
Da sottolineare poi come lo studio è stato controllato per eventuali fattori confondenti, quali lo status socioeconomico, la qualità dell'ambiente domestico, l'istruzione dei genitori, ed i conflitti di coppia. Il che rafforza ulteriormente la qualità e l'attendibilità dei risultati presentati.
In definitiva, pare che per crescere bene, dove possibile, un bambino abbia bisogno di una (brava) mamma e di un (bravo) papà.
Nella speranza, per l'autrice dello studio, per me, per il bambino, per la mamma e per il papà, che queste conclusioni così "rivoluzionarie" non siano considerate "discriminatorie" da qualcuno...

Bibliografia: 
Megan Brooks, Involved Dads Give Kids an Edge, Medscape Medical News
L'articolo originale si trova nella seguente rivista scientifica: Can J Behav Sci. 2011; 43:173-182

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