sabato 10 gennaio 2009

Medici ed immigrati clandestini

Ricordo di aver letto molti anni fa, di una donna ufficiale medico appartenente all'esercito sovietico, che durante la Seconda Guerra Mondiale, gravemente ferita nel corso di una battaglia con gli Italiani, continuò a curare i feriti nemici (gli Italiani, appunto) fino a quando si accasciò senza vita.
Poi, un pò meno tempo fa, studiando medicina legale all'Università, leggevo con soddisfazione che il medico non era obbligato a presentare il referto all'autorità giudiziaria nel caso in cui ciò avesse comportato conseguenze penali per il paziente autore di reato.
Questo per garantire il diritto alla salute anche degli autori di reato, evitando che la paura di essere arrestati impedisse loro di farsi curare adeguatamente.
Oggi leggo: bisogna sospendere (in Italia, dico, non altrove) le cure agli immigrati clandestini, e trasformare i medici in delatori obbligati a denunciare gli stessi clandestini nel caso in cui richiedano cure.
Devo essermi perso qualcosa in questi anni...

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