martedì 4 ottobre 2011

I papà servono ancora

Secondo uno studio canadese, effettuato su 138 bambini e sulle loro famiglie, i papà giocano un ruolo chiave nello sviluppo dell'intelligenza e del comportamento dei propri figli.
Se non è la scoperta dell'acqua calda, poco ci manca.
E comunque, quando sembrano venir meno tutte le antiche certezza, ogni contributo a mantenere almeno tre o quattro punti fermi è il benvenuto.
Ed allora non dispiace leggere che
...a prescindere dal fatto che i papà vivano con  loro o meno, la loro capacità di strutturare e dare confini adeguati al comportamento dei propri figli,  influenza positivamente la capacità di risolvere i problemi (leggi: intelligenza) e fa diminuire i problemi emotivi, tra i quali la tristezza, il ritiro sociale e l'ansia...
L'evidenza fornita da questo ed altri studi mostra gli enormi benefici del coinvolgimento dei padri nello sviluppo e nel benessere dei figli...
...Sarebbe cruciale nelle politiche e nei programmi (riguardanti la famiglia) prendere in considerazione i modi in cui aiutare i padri a rimanere coinvolti nelle vite dei figli. Molti degli attuali programmi sono concentrati sulle madri e sui loro bisogni, la qual cosa è indubbiamente importante. Però, i padri non possono più continuare ad essere relegati in un ruolo genitoriale secondario...
Ancora, secondo l'Autrice dello studio, Erin Pougnet, i padri sono stati in gran parte lasciati fuori da tanti studi per vari motivi...nello stesso tempo, nel mio lavoro clinico con i bambini e le famiglie, ho avuto modo di vedere il ruolo estremamente importante giocato dai padri.
Dal mio punto di osservazione clinico, molto modestamente, posso dire di essere assolutamente d'accordo.
Da sottolineare poi come lo studio è stato controllato per eventuali fattori confondenti, quali lo status socioeconomico, la qualità dell'ambiente domestico, l'istruzione dei genitori, ed i conflitti di coppia. Il che rafforza ulteriormente la qualità e l'attendibilità dei risultati presentati.
In definitiva, pare che per crescere bene, dove possibile, un bambino abbia bisogno di una (brava) mamma e di un (bravo) papà.
Nella speranza, per l'autrice dello studio, per me, per il bambino, per la mamma e per il papà, che queste conclusioni così "rivoluzionarie" non siano considerate "discriminatorie" da qualcuno...

Bibliografia: 
Megan Brooks, Involved Dads Give Kids an Edge, Medscape Medical News
L'articolo originale si trova nella seguente rivista scientifica: Can J Behav Sci. 2011; 43:173-182

lunedì 26 settembre 2011

Il miracolo di Silvio

Dal Secolo XIX: ...Il premier punta, poi, a quello che definisce un record: «Abbiamo fieramente l’intenzione di conseguire il pareggio di bilancio nel 2013 e questo sarà un grande record perché l’unica volta che è successo in Italia è stato nel 1876, cioè 135 anni fa»...
Ecco, io qui avrei un problemino: rievocare quegli anni mi fa un pò di impressione.
Quel pareggio di bilancio fu raggiunto grazie ad una metodica opera di pulizia etnica e di spoliazione sistematica, disumana ed impietosa del Sud. Seguirono le ondate migratorie, i briganti, le  mafie, il traffico, la siccità, e pure l'Etna cominciò ad eruttare più di prima.
Tanto che il buon Benigni ci fece un bel film.
A me però l'idea di emigrare per bisogno non mi sconfinfera per niente. 
E se al mio presidente, che è tanto bravo e fa tanti record, e dice che fa pure i miracoli, dopo aver tanto beneficato l'Italia, venisse in testa di beneficare qualche altro posto all'estero? Lontano lontano però!  Sempre emigrazione sarebbe, ma a fin di bene.
Quello sì, sarebbe un vero miracolo italiano... 


Disclaimer: a scanso di equivoci, questo non è un post comunista, perchè neanch'io sono un post-comunista. E' il post di uno che vorrebbe avere la libertà di scegliere di votare, eventualmente, anche per un partito conservatore. Senza dover per questo, la mattina, guardarsi allo specchio in modo torvo ed obliquo.

sabato 24 settembre 2011

Troy Davis





Io sono innocente. A coloro che si stanno portando via la mia vita: che Dio possa avere misericordia delle vostre anime. Che Dio vi benedica.

Subito dopo, l'iniezione letale, nel carcere della Georgia dove ha atteso inutilmente una revisione del processo.
Parole che, per chi vuole vedere, aprono squarci di bellezza inattesa nel muro gelido della ordinaria stupidità del male.

lunedì 12 settembre 2011

I bambini ci guardano

Lorenzo, otto anni: Papà, io da grande non vorrei mai fare il Presidente del Consiglio. Bisogna fare un sacco di cose noiose: andare sempre in quei tribunali...

giovedì 8 settembre 2011

Mettiamoci la firma

Uno dei miei passatempi preferiti, talmente preferito da averlo scelto per mestiere, è quello di cercare di aiutare ad essere più autonome le persone che, per motivi diversi, autonome lo sono poco o per niente.
Perchè il piacere di esserci non può essere tale se non è contagioso.
Credo che mettere la propria firma su questa petizione promossa dalla FAND (Federazione fra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) sia un modo chiaro di essere piacevolmente prolife.
Io, dopo aver letto quest'articolo, l'ho fatto.

mercoledì 7 settembre 2011

Il piacere di esserci

Torno? Forse. Ma non mi dispiace accarezzare l'idea:  ogni tanto riprendere ad affacciarmi su questa finestra virtuale, e blaterare qualcosa, piuttosto a casaccio, su quello che mi capita a tiro.
D'altronde, che fare quando le Borse crollano, i governi implodono, i vulcani eruttano,  gli aerei bombardano, le zanzare insistono, e le notti non passano?
Vivere, direi. E magari raccontare e raccontarsi quanto, alla faccia di tutti i venti contrari, sia sfizioso continuare ad assaporare, senza riserve, il ... piacere di esserci...





lunedì 8 marzo 2010

SONO BELLISSIMO INTELLIGENTISSIMO SIMPATICISSIMO E MODESTO.......

Così scrivevi sul tuo profilo di Facebook. Basta questa descrizione per capire qualcosa di te. Te ne sei andato come forse avresti voluto: di botto, tra il primo e secondo tempo di una partita di calcio, dopo aver giocato a modo tuo, con classe e furia, e dopo l'ultima notte passata a suonare in un pub, tra una sigaretta e una birra.
Dieci anni più di me, ma la tua, di età, era indefinibile. Scivolavi sulla superficie delle cose, a guardarti da fuori.
Da fuori, appunto...
Anche noi, tanti anni fa, abbiamo suonato insieme; anzi, con noi hai cominciato. Avevamo, nel nostro coltivare il bambino che è in noi, la "presunzione" di giocare a creare i nostri pezzi, musica e parole.
Ci ho pensato un pò prima di farlo, ma credo non ti sarebbe dispiaciuto: ho caricato su You tube una registrazione vecchia più di venti anni. Siamo io, Giorgio, Daniele ed Aldo che suoniamo una tua creazione: l'esecuzione è quella che è,  ma mi va di condividerla lo stesso.   
Perchè io per primo, e poi magari qualcun altro che ti ha conosciuto,  ti ricordi non solo per l'arte sopraffina di raccontare barzellette, o di colorare di parodia tutto quello che ti capitava a tiro,  ma anche per quell'altro che tenevi dentro e solo la musica era in grado di tirarti fuori.
Quell'altro che io con pudore chiamerei bellezza.
Mi hanno detto che la tua ultima notte hai voluto concludere il tuo concerto accennando "Stairway to Heaven". Già, la scala verso il cielo...
Riascoltando la tua canzone che canto in questo video, ho avvertito come una lieve vertigine: "per guardarti dentro puoi usare solo gli occhi; se i tuoi sono spenti ci sono quelli di un amico... Tornerai a guardare e vedrai tanti occhi: sono le porte di ogni cuore. Apri e guarda..."
Se i tuoi sono spenti, ci sono quelli di un amico.
Grazie anche per questo, amico mio: mi piace pensare che ora coi tuoi occhi tu possa attraversare le porte del mio, di cuore, e guardarci dentro...Ci troveresti anche un pò di te.

A Maurizio

venerdì 5 febbraio 2010

Un anno dopo: il senatore Marino ed il New England Journal of Medicine


Citazione da Doctor News, una newsletter per medici che ricevo regolarmente:
Il 9 febbraio di un anno fa "Eluana Englaro, dopo 17 anni passati senza coscienza in un letto, divenne finalmente libera. Liberata dall'impegno civile di un padre esemplare e dal sussulto democratico di una parte del Paese che non tollerava l'illecita invadenza dello Stato nell'imporre ad una persona terapie non volute per prolungarne l'agonia". Così il senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, ricorda per l'ADNKRONOS SALUTE la vicenda di Englaro a un anno dalla morte. "Il dibattito sulla legge per il testamento biologico - dice Marino - fu allora travolto. E nell'Aula del Senato si arrivò all'approvazione di una legge contro la libertà di scelta, calpestando il principio dell'autodeterminazione dell'individuo. L'ultima autorevole rilevazione demoscopica (Rapporto Italia 2010, Eurispes) conferma che ben l'81,4% degli italiani è favorevole a una legge che istituisca in Italia il testamento biologico, mentre il 74,5% dei cittadini non condivide l'ipotesi che il medico possa opporsi alle volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento". Se la legge sul testamento biologico, ora all'esame della Commissione Affari sociali della Camera, venisse approvata senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato, "il Paese - secondo Marino - farebbe fatica ad accettarla: norme contro le evidenze scientifiche e le libertà individuali, contro la libertà di scelta sulla sospensione di idratazione e nutrizione artificiali, contro la vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento, contro il diritto fondamentale di proseguire oppure di sospendere alcune terapie".

Per la verità in questi giorni ho ripensato più volte con tristezza a quello che è successo un anno fa, e che in qualche modo mi aveva dato la spinta emotiva per dar vita a questo blog. 
Ci ho pensato con tristezza perchè a mio parere la civiltà del nostro Paese e la sua antica cultura medica hanno subìto una ferita che rischia di essere mortale, e perchè credo che in questa storia abbiamo perso tutti qualcosa.
Ma questi sono pensieri miei. Mi auguravo, senza sperarci troppo, che chi aveva portato avanti o fiancheggiato con pervicacia questa "iniziativa" che si è conclusa  insieme all'esistenza terrena di una creatura umana indifesa, con il primo anniversario provasse a tenere i toni bassi, evitando di fare proclami roboanti e di continuare a buttarla in modo stucchevole sull'ideologia più sfacciata, salvo continuare ad accusare di approccio ideologico chi la pensa diversamente.
Pare che il senatore Marino non si sia lasciato sfuggire l'occasione di questo triste anniversario per partire ancora una volta all'attacco. E per il fatto di essere medico, che stimo pure molto per quello che ha fatto a Palermo con l'ISMETT, lascia intendere in questa dichiarazione che le evidenze scientifiche starebbero dalla sua parte. 
Peccato però che proprio in contemporanea con le sue dichiarazioni è stata pubblicata dall'ANSA una notizia relativa ad un articolo appena uscito su una delle più autorevoli riviste mediche internazionali, il New England Journal of Medicine. In questo articolo viene raccontato di come è stato possibile accertare, attraverso la risonanza magnetica funzionale, che 4 soggetti sui 23 esaminati, tutti in stato vegetativo, rispondevano "col pensiero" alle domande poste dai sanitari. Significa che è stato accertato scientificamente che almeno 4 di questi 23 pazienti presentavano livelli di coscienza del tutto inaspettati e sorprendenti.
Questa  è una evidenza scientifica, e dovrebbe, credo, costringere ogni medico in buona fede e realmente innamorato del suo mestiere, a chinare la testa ed ammettere che ci sono tante, ma proprio tante cose che non sappiamo, che molte delle cose che crediamo di sapere le sappiamo solo molto parzialmente e probabilmente male, e che come insegnavano una volta all'Università il primo comandamento per ogni medico che si rispetti dovrebbe essere "per prima cosa non nuocere".
Pronuncerebbe ancora il senatore dottor Marino quella stessa frase che trovo a dir poco raggelante nella sua livida banalità, "divenne finalmente libera", alla luce di queste nuove evidenze scientifiche
Non gli viene il laico dubbio, lui che di laicità dice di intendersi, che forse, sempre alla luce di queste notizie, ci potrebbe essere anche solo una remota possibilità che le norme contro le evidenze scientifiche siano quelle che vorrebbe fare lui?
Parole al vento, anzi controvento, continuo a credere e temere, ma non riesco a non dirle...

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale

...Soffiasse davvero quel vento di scirocco e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare dietro la faccia abusata delle cose, nei labirinti oscuri delle case, dentro lo specchio segreto di ogni viso, dentro di noi...


Scirocco, Francesco Guccini 1987 

sabato 19 dicembre 2009

Moustapha, il semaforo ed un sorriso

Semaforo rosso. Sono in moto. Il venditore di fazzolettini si rivolge a me tutto contento: "Guarda, Natale!". Giro lo sguardo verso dove guarda lui, e vedo tre ragazze che attraversano la strada con un berretto da Babbo Natale in testa e, ciascuna, uno strumento a fiato in mano. Osservo la scatola di cartone che porta a tracolla, su cui ha sistemato i pacchetti di fazzolettini. C' è scritto a penna Moustapha. Le ragazze gli passano vicino, e lui prova una specie di abbordaggio veloce: "ciao bellissime!". Si scambiano qualche battuta sorridendosi per qualche secondo, ma non sento cosa si dicono. Poi loro continuano per la loro strada. Moustapha si rivolge di nuovo a me, con un sorriso a 64 denti, semiestatico: "ragazze, bellissime...perchè io ...". Il semaforo diventa verde. Devo ripartire. Gli sorrido anch'io da dietro il casco, alzo la mano per salutarlo, e riparto. Penso che è raro che da un incontro con uno dei "commandos" dei semafori nasca un sorriso. E penso pure che quelle poche volte non è mai per mia iniziativa. Il sorriso sfuma leggermente...

domenica 13 dicembre 2009

Il "Galilei siciliano": Giovan Battista Hodierna


Il sole, per l’intensità della sua luce, è agente efficacissimo. Ma l’uomo, per l’esimia potenza dell’intelletto, agisce con una forza di gran lunga superiore a quella del sole”       
 G. B. Hodierna 

Nacque a Ragusa il 13 aprile 1597 da mastro Vito, artigiano, e Serafina Rizzo. La sua famiglia era di umili origini. Il padre, probabilmente facendolo seguire da qualche chierico,  riuscì a farlo studiare quel tanto che bastava ad imparare a leggere, scrivere, e far di conto.
Non si sa molto altro della sua giovinezza, se non che era dotato di particolare intelligenza e desiderio di conoscenza. Si appassionò allo studio della matematica, della filosofia (studiò da solo sui libri di Aristotele), dell'astronomia, delle scienze naturali, e fu anche poeta e sacerdote.
In particolare, lo studio delle opere di Agostino Nifo su Aristotele, gli suscitò un grande desiderio di vedere e studiare le comete.
Per la condizione di povertà della sua famiglia, viveva in una piccola casetta situata in una valle che circondava l'antica Ragusa. Trovandosi quindi in un luogo basso circondato da colline, non gli era agevole osservare il cielo, per cui cominciò  a passare notti solitarie sulla cima di una di quelle colline, dedicandosi all'osservazione delle stelle.
Inizialmente senza nessuna strumentazione; successivamente, con l'aiuto probabilmente di uno dei primi tipi di cannocchiale galileiano che si trovavano in Europa in quel periodo, capaci di appena 20 ingrandimenti.
Dopo qualche tempo, probabilmente qualcuno si intenerì a vedere quel ragazzo che passava le notti all'addiaccio per guardare le stelle, ed ottenne il permesso di usare il campanile della chiesa di San Nicola per le sue osservazioni.
La fortuna premiò i suoi sforzi e le sue fatiche il 12 novembre 1618, quando potè osservare quelle stesse tre comete che, a sua insaputa, venivano nello stesso momento osservate da tutti i più grandi astronomi dell'epoca. Erano le stesse comete che avrebbero originato la controversia tra Galileo Galilei ed il gesuita Orazio Grassi, che può essere considerata uno degli antefatti del triste processo da parte del Sant'Uffizio cui il grande scienziato pisano sarebbe stato sottoposto nel 1633.
Hodierna di quelle comete osservò sin nei minimi particolari i movimenti e le variazioni. Negli anni successivi avrebbe regalato all'astronomia scoperte ragguardevoli, che gli diedero una certa notorietà nei circoli scientifici europei del tempo: le Medicaeorum Ephemerides rappresentano  le prime effemeridi dei satelliti medicei mai pubblicate; e per quanto riguarda Saturno, fu lo scienziato che più di tutti si avvicinò a comprenderne la natura, prima di Huygens. Con quest'ultimo, vi fu pure uno scambio epistolare, ed il grande scienziato olandese manifestò stima ed ammirazione per  il siciliano.
Queste scoperte, per quanto notevoli dal punto di vista scientifico, ebbero però un impatto molto limitato sulla storia dell'astronomia, e Hodierna, anche e forse soprattutto a causa dell'isolamento geografico in cui si trovava, lontano da tutti i centri del sapere dell'epoca, rimase semisconosciuto per  i tre secoli successivi.
Fu soltanto nel 1985, grazie ad un articolo di Serio e Coll., dell'Università di Palermo, pubblicato  sul Journal For the History of Astronomy, che fu riscoperta e rivalutata l'enorme portata di un suo scritto,  di insospettata modernità: De admirandis Coeli Characteribus.
Grazie all'analisi di questo testo fu infatti possibile  rivalutare la figura di Giovan Battista Hodierna,    che assunse i contorni di un vero e proprio pioniere nella osservazione delle nebulose.
Dopo averle classificate, infatti,  aveva elencato quelle da lui osservate, ed è stato così possibile dimostrare, purtroppo con tre secoli di ritardo, come egli da solo avesse osservato più nebulose di tutti gli astronomi di ogni tempo messi assieme, fino ad allora.
Nell'elenco risultano infatti le riscoperte indipendenti della nebulosa Andromeda (M31) ed Orione (M42), ed almeno 9, ma probabilmente 14, e forse 16, sue scoperte originali: le nebulose M6, M36, M37, M38, M41, M47, NGC 2362, NGC 6231, M8, Mel 20, probabilmente M33, M34, e NGC 752. E, con una certa probabilità, è una sua scoperta anche la nebulosa NGC2451, come pure NGC2169 ed NGC2175.
Inoltre, nello stesso scritto, fu l'autore del primo disegno conosciuto della nebulosa Orione .
Ma il campo di interessi di  Giovanni Battista Hodierna non si fermava solo alla matematica ed all'astronomia: tra le altre cose, ideò e costruì da solo una specie di microscopio capace di 2000 ingrandimenti, con il quale studiò per primo l'occhio della mosca, e con il quale precorse i micrografi moderni; capì per primo il ruolo esclusivo dell'ape regina nella produzione delle uova;  si dedicò allo studio del dente della vipera; indagò in modo brillante il meccanismo della visione; scrisse di meteorologia e botanica, e si occupò anche di astrologia, che allora non sempre era distinta dall'ambito delle discipline scientifiche.
Ma il suo interesse principale rimase l'astronomia e la matematica.
Nel 1637, insieme ad un folto gruppo di ragusani, tra cui i gemelli Carlo e Giulio Tomasi, partecipò alla fondazione di Palma (l'attuale Palma di Montechiaro), dove si trasferì, e dove fu nominato arciprete dal vescovo di Agrigento. Per inciso, Giulio Tomasi altri non era, nella trasfigurazione letteraria, che il "duca santo", Giuseppe Corbera, a cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa, suo discendente ed autore del "Gattopardo",  fece riferimento esplicitamente nella sua opera.
Intorno al 1655 lo stesso Giulio Tomasi, duca di Palma, nominò Hodierna suo matematico ufficiale.
Il percorso terreno di quello che G. Chiesa nel XIX secolo chiamo' il "Galilei siciliano" ebbe termine a Palma di Montechiaro il 6 aprile 1660.
Ben più di tre secoli dopo, in suo onore, un asteroide scoperto nel 1990 fu chiamato 21047 Hodierna .




Questo articolo partecipa alla 20° Edizione del Carnevale della Matematica, ospitato da Annarita Ruberto sul suo blog matem@ticaMente


Bibliografia
Mario Pavone, Introduzione al pensiero di Giovanni Battista Hodierna - Filosofo Matematico e Astronomo dei primi Gattopardi, a cura dell’Amministrazione Comunale di Ragusa, Setim Editrice, Modica 1981.
Giovan Battista Hodierna, profilo biografico e scientifico. Fonte: Mario Pavone, Giovan Battista Hodierna, Centro Studi “G.B. Hodierna”, Ragusa, 2003.
Discorsi sopra l'antica e moderna Ragusa. Con una biografia di Giovan Battista Odierna. Avv. Filippo Garofalo, Palermo 1856. Edita da Libreria Paolino Editrice, Ragusa 1980.
Giovan Battista Hodierna, un precursore di Messier alla corte del primo dei Gattopardi.  Fredi De Maria.
http://www.messier.obspm.fr/xtra/Bios/hodierna.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovan_Battista_Odierna
G.F. Serio, L. Indorato, P. Nastasi, 1985. G.B. Hodierna's Observations of Nebulae and his Cosmology. Journal of the History of Astronomy, Vol. XVI, No. 45, p. 1-36 (February 1985).
G.B. Hodierna, 1654. De systemate orbis cometici, deque admirandis coeli characteribus [About the systematics of the cometary orbit, and about the admirable objects of the sky]. Palermo. Here p. 19. Available online. Also see the relevant page 19.

domenica 6 dicembre 2009

Susan Boyle, la Giornata della Salute Mentale, e lo stigma.

I suoi compagni di scuola da piccola la chiamavano Susan "la sempliciotta". Era nata da un parto difficile,  che aveva lasciato qualche segno. Difficoltà dell'apprendimento, in particolare.
Ha condotto una vita meno che ordinaria per quarantasette anni. Ha sempre avuto un talento unico per il canto, ma lo stigma per il suo modo di essere ha continuato a farle compagnia, senza sconti.
Così non ha ascoltato i consigli della madre, che la spingeva a partecipare a programmi come X factor o Britain's got talent.
Troppa polvere ingoiata, troppe risatine neanche tanto nascoste, troppa ironia poco benevola. E poi si era convinta (senza tanto torto, ovviamente) che quei programmi erano per le belle ragazze.
Stava bene nella casa popolare dove viveva con la madre ed il gatto. E stava bene nella sua parrocchia "Nostra Signora di Lourdes", in un remoto paesino della Scozia,  a fare volontariato con gli anziani.
Poi la madre è morta, a 91 anni. Susan è rimasta quattro giorni chiusa a casa, senza rispondere neanche alle telefonate. Quando è uscita, aveva nuove motivazioni per tentare il grande salto.
Si presenta a Britain's Got Talent. Il video, già visto da un centinaio di milioni di persone in tutto il mondo, mostra il suo debutto. I risolini iniziali della giuria e del pubblico, il suo imbarazzo, il suo impappinarsi, il suo inciampare in una deliziosa genuinità. E poi il suo sguardo determinato che si illumina un attimo prima di iniziare a cantare, e l'ammutolire di tutti gli altri, che si trasforma in una standing ovation continuata ed incredula.
Si qualificherà per la finale, ma riusciranno a fargliela perdere. Troppo, per un'anima gentile e semplice come la sua. Il giorno dopo viene ricoverata in psichiatria per cinque giorni.
Adesso è uscito il suo primo album, "I dreamed a dream".
Ha già battuto tutti i record: primo in USA, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Australia, Regno Unito. Ed ha già venduto, in poco più di due settimane, tre milioni di copie.
Nell'ultima pagina del booklet, Susan dedica l'album  alla sua amata madre, alla quale aveva fatto la promessa di essere qualcuno.
Ecco, ieri era la giornata mondiale della salute mentale. Credo che la storia di Susan Boyle, più dei convegni, dei discorsi retorici, dei pareri degli esperti, racconti molte cose sullo stigma, sulla sofferenza di chi vive con un problema, e, soprattutto, su di noi che ci crediamo "normali".
E credo ci racconti di come non esista problema, disturbo, malattia, condizione, che possa oscurare del tutto la profondità, l'estensione, l' imprevedibilità, del mistero nel quale tutti siamo impastati.
Un mistero che quando si disvela, è in grado di ammutolire letteralmente il più cinico degli individui.
Davanti a Susan  credo ci sia da domandarsi chi può dire davvero cosa sia  la bellezza.