giovedì 7 maggio 2009

Tina

A scuola stiamo studiando l'esistenzialismo francese. Ma non mi convince tanto: io non ci credo che tutte le cose siano così uguali e monotone, e che la vita sia priva di senso. Adesso mi capita di avvicinarmi alla finestra quando spunta il sole, e restare a prendermi il calore; o godere del suono della pioggia che cade sul terrazzo; o vedere quando mio padre assume un'espressione felice se si rende conto che riesce ad interessarmi con i suoi discorsi. Oppure dire a mia madre che mi va di farle ascoltare una cosa alla chitarra: lei si siede e mi ascolta suonare, semplicemente, e non ci diciamo niente. Mi piace quando mi abbraccia, e sento la sua energia che mi attraversa. Ieri tenendomi stretta mi ha detto tra le lacrime: sei una figlia rinata. Qualche giorno fa un ragazzo che mi piace mi ha chiesto di suonare per lui. La mano mi tremava, e sono riuscita a dirgli che il pezzo lo conosco a memoria, però davanti a lui mi emoziono.

Tina ha 17 anni. Un anno fa si era ammalata di anoressia in forma grave, e rischiava seriamente di morire. Ascoltarla mentre dice queste cose, dopo aver recuperato assieme a 15 chili la voglia e l'entusiasmo di vivere, mi ha fatto un effetto strano: all'improvviso ho dovuto far finta di sbadigliare, per giustificare la pressione liquida che sentivo salire implacabile agli occhi.
E' mai possibile, cercavo di convincermi, che io mi stia rimbecillendo, o stia invecchiando, al punto di ridurmi a piangere davanti ad una ragazzina?
E' vero, sono argomenti più da Vercingetorige che da terapeuta. D'altronde, ognuno si difende come può...

9 commenti:

  1. Questo tuo splendido post finisce dritto dritto sul mio profilo facebook, e lo dedico ai miei alunni ed ex alunni, coetanei di Tina o giù di lì, alcuni colmi di sofferenza - quanto si può soffrire a sedici anni! - perchè dica loro ciò che vorrei dir loro continuamente: la gioia è possibile; la speranza è la prospettiva più sensata; la vita... vale la pena. Grazie!

    RispondiElimina
  2. Vince, Vince, come si fa a resistere alla situazione che hai descritto?

    Insegno a ragazzi di una fascia di età in cui questo tipo di disturbo non è presente in maniera conclamata, non almeno per quanto riguarda la mia esperienza.

    Ho però incontrato diversi ragazzi che avevano un cattivo rapporto con il cibo e conosco giovani che soffrono di anoressia.

    Il tuo post fa venire i brividi.

    E' un problema che affronteremo dopo il 14 maggio, come ti fatto sapere.

    Baci, amico sensibile e generoso.

    annarita

    RispondiElimina
  3. Pokankuni e Annarita, se fate così io continuo a sbadigliare!!!
    Un abbraccio e grazie ad entrambe.

    RispondiElimina
  4. Carissimo Vincenzo,
    e io aggiungo un terzo punto di vista: cazzo, finalmente uno psichiatra che non si sente in dovere di essere anche interiormente come Clint Eastwood (come attore western, non come regista): e quindi impassibile, freddo, distaccato!!!
    Un abbraccio dal tuo amico Aurelio!

    RispondiElimina
  5. @Aurelio
    Per quanto, un bel cappellaccio western...Ci devo pensare...
    Ricambio l'abbraccio, caro Aurelio.

    RispondiElimina
  6. Mentre leggevo le righe del tuo post ho fatto la stessa riflessione di orsobruno...ehm...a parte l'esclamazione iniziale! Insomma, scopro che anche gli psichiatri piangono!!
    A parte gli scherzi, noto una sensibilità non così comune, decisamente apprezzabile!

    RispondiElimina
  7. @Angelo azzurro
    E' perchè non puoi vedermi quando mordo!

    RispondiElimina
  8. Vince, il Carnevale della Matematica è online. Fai un salto sul blog, quando puoi.

    Un abbraccione.
    annarita

    RispondiElimina
  9. Sto saltando e risaltando, e mi diverto. Devo dire che è veramente bello e ricco di chicche sfiziose. Ci faccio un post con un link. E' il minimo per dirti grazie. Ti abbraccio anch'io.

    RispondiElimina