giovedì 5 febbraio 2009

Carezzare, osservare il respiro, ascoltare i battiti del cuore

L'unica ed ultima volta che Suor Albina, una delle donne che si è presa cura di Eluana fino a qualche giorno fa, ha accettato di parlare alla stampa, ha chiesto agli operatori che se ne "prenderanno cura", di accarezzarla, di osservare il suo respiro, di ascoltare i battiti del suo cuore: sono i tre elementi, dice, che li porteranno ad amarla.
Già.
Mi chiedo: quanto siamo ancora capaci di godere del contatto di chi amiamo? Quanto siamo capaci di osservare il nostro respiro e quello di chi ci sta accanto? Quanto siamo capaci di ascoltare i battiti del cuore?
Mi chiedo ancora: quanto è vegetativa la vita che crediamo di vivere?

3 commenti:

  1. Caro Dottori,
    se fai un salto sul sagrato trovi anche il mio pensiero su questa tristissima faccenda, che si configura come una sconfitta dell'umanità e del diritto.

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  2. Io penso che da quando Cristo si è incarnato, ha straordinariamente nobilitato tutto l'uomo, l'uomo nella sua interezza.
    Nessuno è più autorizzato a "spiritualeggiare" e a disprezzare la materia di cui siamo fatti.
    Apprezzo molto Platone, ma il mito del cocchiere (l'anima) che guida il cocchio (il corpo) non solo fa torto, filosoficamente, all'unità strettissima di corpo e anima; comporta disprezzo per il corpo. E noi, da quando Cristo ci ha donato il suo Corpo, non possiamo più disprezzare nemmeno i nostri.
    Quindi: quanto sono pregnanti le cose che "ti chiedi"!
    E sì, è anche molto vegetativa, e umana, e nobile, la vita che viviamo!

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  3. Bello. Grazie. Dico qualcosa di concettualmente simile nel post Scienza e Coscienza.
    Benvenuto, e torna quando vuoi a portare un pò di sana filosofia da queste parti

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